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In Serbia stato di emergenza per inondazioni

Scritto da Natasa Vukovic il 18 maggio 2014
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La Serbia sott’acqua

Il primo ministro della Serbia Aleksandar Vučić ha proclamato due giorni fa lo stato di emergenza in tutto il Paese a causa di piogge e inondazioni dei fiumi, che hanno causato allagamenti in molte città.

Finora sono state fatte evacuare oltre 15.000 persone, per lo più da Obrenovac che è completamente allagata. Obrenovac si trova vicino a Belgrado, la capitale della Serbia. Il governo sta adottando tutte le misure per proteggere la popolazione, ma la situazione è estremamente critica in molte regioni, compresa quella di Belgrado. Centinaia di villaggi sono rimasti isolati a causa delle esondazioni di diversi fiumi e torrenti. Molte municipalità sono state particolamente colpite, tra le quali Krupanj, Kosjeric,Valjevo, Ljig, Pozega, Sabac, Loznica, Gornji Milanovac, Cacak, Jagodina, Svilajnac, Trstenik,… In questo momento circa 100.000 le persone sono senza corrente. Numerosi i tratti stradali e ferroviari  interrotti, i ponti sono distrutti, le linee telefoniche non funzionano dapertutto. Tantissimi corsi d’acqua sono straripati. A Belgrado è sotto osservazione il livello dei fiumi  Danubio e Sava.

I primi aiuti sono arrivati dalla Russia che ha mandato l’aereo Ilyushin il-76 del ministero russo per le situazioni di emergenza con 76 soccorritori, poi quelli della UE  (Slovenia, Francia, Slovenia, Germania, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Croazia),  e degli Stati Uniti, Israele, Italia, Croazia e Macedonia, ma ciononostante è iniziata la diaspora serba.

Le operazioni di soccorso sono attive, operano costantemente la gendarmeria, le Forze speciali, l’Esercito, gli sommozzatori, le squadre russe,  i vigili del fuoco, l’equipaggi ambulanza e lo soccorso alpino. Contribuiscono a fornire aiuto anche e radioamatori. Per primi  si salvano i bambini, le donne in gravidanza, le persone malate e vecchie.

Ieri di sera i volontari arrivati in autobus  hanno iniziato ad operare a Belgrado e a  Sabac, per contribuire alla difesa delle inondazioni della città e soccorrere di persone in pericolo. Come riportato dai reporter, davanti Sava Centro sono giunti quasi 5.000 volontari. Stamattina di fronte all’Arena di Belgrado, quindici l’autobus con i volontarisono partiti per Sremska Mitrovica e per Sabac in  aiuto del la popolazione colpita dalle alluvioni. Nei punti più critici, le persone devono essere evacuate solocon imbarcazioni ed elicotteri. La gente è sui tetti e nei balconi, in attesa di essere salvata, segnalando la loro presenza distendendo le lenzuola sul tetto. Un altro problemagrave è rappresentato dalle continue frane.

Il Responsabile del Settore per le situazioni di emergenza Predrag Maric ha detto questa mattina che il  punto più critico in Serbia è attualmente Obrenovac, dove ci sono anche vittime. Ad Obrenovac ci sono  più di 100 barche, e molti elicotteri dell’Esercito e della polizia, ma non sono sufficineti.  L’acqua che ha raggiunto un livello di 2-3 metri di altezza. Si conutinua con l’evacuazione della gente da Obrenovac e da luoghi vicini a Belgrado, perche oggi e anche domani si prevedono altri temporali. Un parte della centrale elettrica Nikola Tesla ad Obrenovac è spenta, perche l’acqua ha superato il terrapieno. Il sistema energetico è ancora stabile, ma è  in regime di sovraccarico.

In poco tempo molte aziende serbe, hanno reagito e hanno raccolto cibo, acqua potabile, iemedicinali. Hanno organizzato i centri per lo smistamento  della gente, si ditutto si fa per prestare aiuto. Il Ministero dell’Interno ha attivato  un call center per le emergenze. . Il Governo della Repubblica di Serbia ha attivato anche una raccolta fondi da destinare alle vittime delle inondazioni.

Stessa situazione  anche nel centro-nord della Bosnia, dove alcune città sono completamente isolate e sott’acqua. Un altro grande problema: le inondazioni  e gli  smottamenti possono provocare movimenti nei campi minati.

E’  la peggiore catastrofe da alluvione nella storia della Serbia.

I Servizi di emergenza e i volontari provenienti da tutte le parti del paese  stanno comunque operando senza sosta, sopportando la fatica, la fame e ogni altro disagio. Sono mossi da spirito di solidarietà  e dalla certezza di essere d’aiuto a chi soffre.

Il governo ha per il momento ringraziato a tutti quelli che mostrano un alto grado di solidarietà e di umanità in questi momenti difficili.